Comitato Regionale

Veneto

Rassegna stampa del 20 Maggio 2014

Zaia: «Piscina per donne. Un regalo ai musulmani»

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(Ed. VENEZIA)
«Con la piscina per sole donne ci si piega alle leggi di una sola religione». Il presidente della Regione Luca Zaia torna a criticare l’iniziativa del Comune di Venezia, Uisp e Polisportiva Bissuola, che per tre domeniche hanno deciso di riservare un’ora e mezza di nuoto alle sole donne, per coinvolgere anche le musulmane. Il governatore però condanna anche il tentato blitz di Forza Nuova: «Respingo con fermezza ogni forma di contestazione violenta, anche solo nei toni, che è sempre e comunque sbagliata - commenta Zaia - Al contempo confermo la mia convinzione: non sono due ore di piscina riservata alle praticanti di una religione a concretizzare una reale integrazione. Tutt’altro: senza la benché minima reciprocità non si fa altro che innalzare gli steccati e creare una discriminazione grazie alla quale le regole di un Paese, i suoi usi, i suoi costumi, in questo caso i nostri, vengono piegati alle leggi di una sola religione». Dura la replica del consigliere Beppe Caccia (In Comune): «La sua polemica, che tradisce un atteggiamento razzista di fondo, sbaglia bersaglio. Questa scelta non cede a imposizioni integraliste ma apre uno spazio di libertà e comunità femminile». «Inaccettabile è poi l’argomento strumentale della «reciprocità» - continua Caccia - molte donne migranti che abbiamo accolto sono fuggite da regimi dittatoriali o integralisti, quelli con cui Zaia e i suoi amici amano fare affari. Ed è fondamentale garantire qui spazi di libertà e diritti che altrove sono negati». L’assessora Tiziana Agostini invece rivendica il successo dell’iniziativa: «Non abbiamo tolto niente a nessuno, abbiamo anticipato l’apertura e permesso alle donne di stare insieme, ricevendo riscontri positivi anche dalle italiane. Le adesioni sono già raddoppiate e, in un momento in cui tutte le attività sportive vivono una crisi, facciamo avvicinare nuove persone allo sport». (m.fus.)

Zaia: «Quella piscina è riservata a sole donne islamiche»
Dopo il confronto tra Forza Nuova e polizia il presidente della giunta regionale cerca di smorzare i toni dopo il suo primo intervento («Processo di islamizzazione») ma poi torna a fare polemica

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MESTRE. Dopo le polemiche verbali, che hanno portato alle inevitabili polemiche sul piano fisico, il presidente della giunta regionale del Veneto, Luca Zaia, torna a scagliarsi contro l’esperimento di integrazione per donne portato avanti dal Comune di Venezia, un’ora e mezzo la settimana, all’interno della piscina del Parco Bissuola. L’impianto infatti viene riservato per 90 minuti alle donne, di qualsiasi religione, età, provenienza o stato, in modo da favorire l’integrazione tra donne di diverse culture, comprese quindi le immigrate di fede musulmana.

Dopo l'avvio della sperimentazione, l'11 maggio, Zaia aveva usato parole incendiarie, sostenendo che l’esperimento avviato a Mestre altro non era se non un processo di islamizzazione: «Con quella decisione», aveva detto Zaia criticando la scelta del Comune, «è stato scalato un nuovo gradino di un processo di islamizzazione».

Dopo questo discorso, domenica 18 alle sue parole erano seguite le manifestazioni organizzate da Forza Nuova. Alcuni neofascisti, la maggior parte dei quali provenienti proprio da Treviso e Verona, si erano presentati davanti all'impianto del Parco Bissuola per contestare l’arrivo delle donne in piscina. Per tenerli a bada era dovuta intervenire la polizia in tenuta anti sommossa.

Ora il presidente della giunta regionale torna ancora una volta sull’argomento, respingendo però questa volta ogni forma di contestazione violenta. Ma dopo questa premessa torna un violento attacco al Comune di Venezia e alla sua sperimentazione. Zaia torna infatti a sostenere che quanto avviato a Mestre altro non è se non un processo d'islamizzazione, cioè il "piegare le leggi e i costumi veneti a una sola religione", gettando così altra benzina sul fuoco. «Respingo con fermezza ogni forma di contestazione violenta, anche solo nei toni, che è sempre e comunque sbagliata. Al contempo confermo la mia convinzione: non sono due ore di piscina riservata alle praticanti di una religione a concretizzare una reale integrazione. Tutt’altro: senza la benché minima reciprocità, che invece è elemento fondante della convivenza pacifica, non si fa altro che innalzare gli steccati e creare una discriminazione grazie alla quale le regole di un Paese, i sui usi, i suoi costumi, in questo caso i nostri, vengono piegati alle leggi di una sola religione. Vorrei vedere cosa succederebbe se una donna veneta e cristiana andasse in giro per un paese islamico abbigliata come sempre e non coperta in un certo modo, come prescrivono leggi usi e costumi di quei popoli. Verrebbe rispettata e capita e le sarebbe consentito di andare in una piscina pubblica in bikini o verrebbe perseguita? Temo sia buona la seconda ipotesi e quindi l’esistenza di una inaccettabile non reciprocità».

Nel comunicato dell’ufficio stampa regionale si sostiene poi che «una parte dell’orario è riservata all’utilizzo da parte di donne di religione islamica», mentre in realtà la piscina è aperta a tutte le donne, di qualsiasi religione siano.

Infine Zaia torna ancora una volta sull’Islam e fa un paragone tra l’esperimento avviato dal Comune di Venezia e la vicenda delle ragazze rapite in Nigeria o condannate in Sudan: «Ogni religione – aggiunge il Governatore – deve favorire unità, fratellanza e rispetto reciproco, non odio, aggressività e prevaricazione, perché in questo caso non è tale. Non può esserci alcuna giustificazione, tanto meno religiosa o giuridica»,– incalza il presidente del la giunta regionale, «sulla base della quale delle ragazze possono essere rapite da Boko Haram in Nigeria e sottoposte a ogni genere di violenza psichica e temo anche fisica, per costringerle alla conversione all’Islam, così come non può essere che si condanni a morte una giovane donna come Meriam in Sudan, incinta e già madre di un bimbo, solo perché lei, cristiana, non accetta di diventare islamica.Questa è violenza allo stato puro, non religione; una brutalità che va contrastata con ogni mezzo, a cominciare dalle campagne #BringBackOurGirls e #meriamdevevivere alle quali ho aderito e, aggiungo, le ragazze nigeriane devono tornare sane e salve alle loro famiglie e Meriam deve essere liberata e nemmeno sfiorata da una frusta o da qualsiasi altro tipo di brutalità prevaricatrice».

Centri estivi al via, sono venti in città

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Durano una settimana e costano fino a 110 euro, ma ci sono gli sconti per le famiglie più povere

Mancano solo venti giorni alla chiusura dell’anno scolastico 2013- 2014, fissato dalla Regione Veneto al 7 giugno. I giorni di lezione scendono addirittura a quindici per gli studenti che frequentano gli istituti, che, da venerdì prossimo a martedì 27 maggio, saranno sedi dei seggi elettorali. Per i genitori che hanno figli nella scuola dell’obbligo - materne, elementari e medie - specialmente per quelli che lavorano entrambi, è già scattata la ricerca di un centro estivo, dove mandare i propri bambini e ragazzi. I centri hanno caratteristiche e prezzi differenti a seconda dei tipi di servizi che offrono (c’è chi, per esempio, ha la mensa e chi no). E ciascuna famiglia può scegliere quello più adeguato alle proprie esigenze e a quelle dei propri figli.

Venti centri estivi

I centri disponibili, scelti e garantiti dall’amministrazione comunale, con la quale hanno già sottoscritto una specifica convenzione, sono venti, ben distribuiti in tutti i quartieri della città. Naturalmente sono tutti a pagamento e la quota settimanale, specialmente in quelli dove c’è il servizio mensa, si aggira, quasi ovunque, sui 100 euro, quota massima 110. Tale quota viene dimezzata laddove gli allievi, in genere dai 4 ai 14 anni, fanno colazione a sacco. L’elenco dei centri estivi è disponibile sul sito del Comune, Padovanet. Di seguito i nomi dei gestori di ogni centro: Acquaviva 2001(via Pioveghetto 9, a Chiesanuova), Asd Sphera (scuole elementari Muratori e Santa Rita), Asid Gondrano e Berta (parco Fenice), Casa del Fanciullo (Pontecorvo), Cus Padova (in via Giordano Bruno e via Corrado), Eco Officina (un’elementare del Quartiere 6), E-Sfaira (all’Arcobaleno ed alla Randi), Mappaluna (Giardino Fantasia all’Arcella), Mary Poppins (Petrarca di Altichiero), Next Team (Villa Ferri e negli impianti San Paolo, in via Canestrini), Cucciolo Sport (Padova Nuoto alla Paltana), Pallamano Cellini (via Bajardi 24), Per Il Mondo (via Guizza e in via dell’Orna), Pippicalzelunghe (impianti rugby sia alla Guizza che ad Altichiero e anche in via Pelosa 74), Plebiscito 2001(in via Geremia), Queen Art Studio (via Pinelli), Spes (via Ognissanti), Steiner Waldorf (via Zize ), Uisp (via Granze) e Us Acli (in Ca’ Rasi 2b).

Cosa offrono

Sono tutti centri polivalenti, che offrono sia indirizzi di studio supplementare e svariate attività ludiche, sportive, teatrali e culturali in genere. L’associazione Queen Art Studio, guidata da Maria Grazia Todaro, ad esempio, offre una valanga di attività relative alle arti applicate. L’Asd Sphera anche vari laboratori culinari. La Next-Team nel pacchetto per le famiglie include anche il tennis, l’hockey ed il tiro con l’arco. Il Mappaluna, guidato da Norino Romito, mette sul piatto anche i giochi gonfiabili ed una piscinetta all’aperto, che può essere usata anche dalle mamme. La Spes dove viene applicato il metodo pedagogico Montessori, organizza anche numerosi laboratori collegati al verde pubblico e alla lotta all’inquinamento. Alcuni centri saranno aperti già dal 9 giugno (Mappaluna e Plebiscito), mentre altri saranno attivi solo dal 23 giugno e dal 7 luglio.

Gli orari e i costi

Gli orari sono flessibili. In genere, laddove c’è il servizio della mensa, vanno alle 8 alle 17-18. Cinque centri sono i più cari: il Gondrano, il Cus, E-Sfaira, Cucciolo e la Waldorf (ossia 110 euro a settimana per giornate intere e mensa inclusa), mentre le più convenienti sono Mary Poppins (75 euro), Pippi (80), Queen Art (45, ma solo per mezza giornata e più 15 euro per la quota d’iscrizione). Naturalmente sono previsti sconti, sino a 40 euro, per le famiglie con il modello Isee inferiore a 6 mila euro e per i disabili, le cui domande, però, devono essere presentate entro il 28 maggio, anche via fax allo 049-8204050.

Qualche protesta

Non sono mancate le proteste da parte di alcune famiglie a proposito dei costi. «A questo punto i centri estivi non sono più servizi sociali», spiega Bepi Zambon, dei Cobas della Scuola, «Sono troppo cari e non possono certo essere pagati da famiglie dove, complessivamente, entra un reddito mensile che può oscillare da 1.000 a 1.500 euro e dove, a causa della crisi in corso che non accenna ad uscire dal tunnel, ci sono anche cassintegrati e tanti lavoratori che si arrangiano come possono. Perché, poi, il Comune li affida da sempre alle parrocchie e ad associazioni?».

LA NUOVA STAGIONE SPORTIVA 2023/2024

Sui siti dei comitati territoriali del Veneto è disponibile la modulistica necessaria per l'adesione delle associazioni e società sportive, per il tesseramento dei soci e l'iscrizione al RAS - Registro Nazionale delle Attività Sportive.

Nell’ottica di riduzione dell’utilizzo della carta per una sostenibilità ambientale, sarà utilizzata solamente l’app UISP per i soci per visualizzare e avere sempre sul proprio smartphone la tessera UISP e gli eventuali cartellini tecnici o card formazione.

E' sempre attiva la Piattaforma di Servizi Uisp dedicata alle ASD/SSD con tutte le info utili per la gestione della tua associazione e con tutti gli aggiornamenti sulle novità normative;
 
Contatta i consulenti UISP della tua provincia, con la loro esperienza potranno indicarti l'affiliazione ed il tesseramento più adatto a te. 
 

UISP Padova APS
Stadio Euganeo Viale N. Rocco, 60 35135 - Padova (PD) Tel. 049/618058 - Fax 049/8641756 E-mail padova@uisp.it - Sito web www.uisp.it/padova

UISP Rovigo APS
Via Porta d'Adige, 35/A 45100 - Rovigo (RO) Tel. 0425/417788 - E-mail rovigo@uisp.it - Sito web www.uisp.it/rovigo

UISP Treviso-Belluno APS
Via L. Galvani, 15/II 31202 - Villorba (TV) Tel. 0422/262678 - E-mail treviso@uisp.it - Sito web www.uisp.it/treviso

UISP Venezia APS
Via Don Armando Berna, 3 30175 - Venezia Tel. 041/5380945 - E-mail venezia@uisp.it - Sito web www.uisp.it/venezia

UISP Verona APS
Via Villa, 25 37124 - Verona (VR) Tel. 045/8348700 - E-mail verona@uisp.it - Sito web www.uisp.it/verona

UISP Vicenza APS
Via Borghetto Saviabona, 21/a - 36100 - Vicenza (VI) Tel. 0444/322325 - Email vicenza@uisp.it - Sito web www.uisp.it/vicenza

 

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